DIALOGO SUI TRAVAGLI DELLA FEDE, LETTERA DEL 26 APRILE: LA VISIONE DI CHIESA COLTIVATA DA PAPA FRANCESCO
Cara Silvia, ho accolto la Tua insistente sollecitazione di riflettere sulla visione di Chiesa che ha caratterizzato il pontificato di Papa Francesco.
Si scriveranno fiumi di articoli, saggi e libri, il suo pensiero verrà scandagliato minuziosamente. Si utilizzeranno approcci equilibrati, altri più apologetici, ma vedrai che non mancheranno le riflessioni critiche e soprattutto faziosamente contrarie.
Tutto si può dire di Papa Francesco tranne che non abbia avuto un piglio coraggioso nel far valere le ragioni profonde di una fede che non si rassegna all’eclisse del dire e vivere Dio, soprattutto nelle società secolarizzate, e nel riproporre un modello di Chiesa coerente con le scelte innovative del Concilio Vaticano II.
Sai, Silvia, nella Chiesa si sono sempre confrontate e spesso contrapposte due visioni radicalmente differenti, che nei momenti ordinari si intrecciano, mentre in quelli critici emergono in tutti i loro tratti distintivi, soprattutto quando è messa a dura prova la sua stessa esistenza, come nell’attuale drammatico momento storico. A queste notevoli differenze non dobbiamo dare un’accezione eccessivamente politica, ma per comprenderle meglio bisogna piuttosto calarsi nelle dimensioni spirituali, teologiche e pastorali, che hanno sicuramente delle ricadute pure sul versante sociale e politico.