PADOVA E IL VOLONTARIATO: UN ESEMPIO PREZIOSO DA VALORIZZARE E NON SOFFOCARE NEL RAPPORTO CON LE ISTITUZIONI

PADOVA E IL VOLONTARIATO: UN ESEMPIO PREZIOSO DA VALORIZZARE E NON SOFFOCARE NEL RAPPORTO CON LE ISTITUZIONI

A Padova un altro miracolo vive nella quotidianità: si tratta delle attività capillari del Volontariato organizzato.

Dietro c’è amore, educazione e cultura che scorre nelle vene antiche di questa straordinaria Comunità. Ma c’è anche una dimensione corretta e feconda: si tratta del rapporto tra Volontariato organizzato e Istituzione Locale.

Il 14 e 15 luglio, si sono svolte due giornate di intenso lavoro per mettere a fuoco le caratteristiche e gli ingredienti che bisogna amalgamare per realizzare un modello di collaborazione virtuosa tra Volontariato e Comune.

Trasparenza, innanzitutto, ma soprattutto coprogrammazione e coprogettualità. E poi i valori dell’autonomia del Volontariato, del rispetto reciproco, della condivisione e della voglia di lavorare insieme. Si tratta, con una parola più moderna, dell’utilizzo della “governance” relazionale.

Ecco perché Padova è stata scelta come Capitale Europea del Volontariato.

A Padova, dopo l’appello al Presidente della Repubblica, si sono presentate anche le proposte dell’Associazione Luciano Tavazza per la modifica del recente Codice del Terzo Settore che ha svilito l’autonomia e le peculiarità del Volontariato organizzato.

Padova non si ferma, adesso guarda al progetto di rendere il Volontariato bene immateriale dell’umanità e protagonista del cambiamento dell’Europa verso quella sociale e federale degli Stati Uniti d’Europa.


Per chi volesse approfondire è possibile consultare il testo dell’appello al Presidente della repubblica e il DDL cliccando sui link sottostanti.