RUBRICA RVS – QUALE EUROPA VOGLIAMO?
Ogni settimana, sarò ospite in diretta su RVS per commentare le notizie del giorno nella trasmissione dedicata all’attualità condotta da Claudio Coppini e Roberto Vacca.
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L’aggressione all’Europa è senza precedenti. La si vuole a brandelli, senza nessun ruolo politico e ridotta a mero mercato di consumo. Il ritorno allo Stato Nazione non ha niente a che vedere con un ritorno alla sovranità ma, al contrario, ha un solo futuro: stabilire che tipo di colonia ogni Paese dovrà essere e sotto a quale dominio …
Le dipendenze dilagano e, sia che si tratti delle più conosciute, cioè quelle da sostanza, sia che si parli delle dipendenze comportamentali, rappresentano una seria minaccia per la salute e per l’intera società. Le mafie intanto continuano a potenziare il narcotraffico, realizzando guadagni incommensurabili. Nella società e nell’opinione pubblica ci siamo un po’ assuefatti o rassegnati a convivere …
La Germania ha parlato con risultati elettorali prevedibili: la vittoria della Cdu, il successo dell’estrema destra neonazista, il crollo del Spd. Tuttavia, mentre il primo partito tedesco si appresta a formare un’alleanza di governo, la questione sociale, quella economica e quella politica sul destino dell’Europa restano irrisolte e pongono la Germania e gli altri Paesi europei di fronte …
Siamo all’inizio dell’anno, inevitabilmente il cuore è pieno di desideri e la voglia di cambiare si fa più forte. E seppur spesso rimanga bloccata da mille impedimenti, non dobbiamo rinunciare a ripensare e rigenerare impegni e obiettivi.
Un piglio, questo, che va richiesto soprattutto alla politica, frenata da strategie di corto respiro, ripiegata sul cinico tornaconto della leadership dell’Io-comunicativo, persa nei meandri dell’autorefenzialità e soggetta al dominio degli interessi forti e oramai globali. Molti mi chiedono un’opinione sulle tendenze future, sugli orientamenti da intraprendere, sulle strategie da adottare, sulle prospettive da incoraggiare.
Ho pensato allora di scrivere una sorta di trilogia: una riflessione in tre parti sull’economia, sulla politica e sul volontariato.
La storia di Accursio Miraglia merita di essere rilanciata e conosciuta soprattutto dalle nuove generazioni.
Riprendere i fili della sua vita e immergersi nel racconto delle sue gesta aiuta chi vuole trarre ispirazione per impegnarsi nella prossimità sociale e nella liberazione dalle mafie.
Fu ucciso vigliaccamente dalla mafia il 4 gennaio 1947, a tarda sera, mentre rientrava a casa dopo aver concluso il suo impegno presso la Camera del Lavoro di Sciacca, di cui era Segretario.
Erano anni pieni di speranza dopo la fine della tragica dittatura fascista e della Seconda Guerra mondiale. I drammi erano tanti ma la voglia di costruire una società nuova aiutava a superare qualsiasi difficoltà.
La sua storia ha dell’incredibile per quegli anni ed è ancora in grado di sorprenderci e di tracciare uno stile di vita e di impegno.
Grazie ai sacrifici e all’intelligenza della mamma, rimasta troppo presto vedova e con diversi figli da crescere, ebbe la rara possibilità di studiare e di trovare un ottimo lavoro in banca. Non ne approfittò per vivere agiatamente nel solco della borghesia rinunciataria a migliorare i destini della società, ma si dedicò agli studi della più impegnata letteratura e alla conoscenza delle teorie socialiste e si impegnò sin da giovane per l’emancipazione dei lavoratori e degli emarginati.
Licenziato dalla Banca dove lavorava a Milano, proprio per le sue idee rivoluzionarie, rientrò a Sciacca non da sconfitto, deluso, sfiduciato, rassegnato ma carico di energia vitale, di passione e progettualità per mettersi al servizio della liberazione dall’ignoranza, dalle mafie e dalla sudditanza a un assetto economico politico e sociale ingiusto e arretrato.
La recente sentenza della Cassazione che annulla con rinvio la decisione dei Giudici di Sorveglianza di confermare il 41 bis al figlio di Riina sta creando un certo sconcerto. Si tratta di un boss sanguinario, che non hai mai dato segnali di ripensamento di nessun tipo. Ho pensato allora di scrivere per spiegare bene la questione e per …
L’Anno Santo, l’Anno del Giubileo, l’Anno in cui il Popolo di Dio si interroga e va alla radice della sua natura ed esistenza. L’Anno in cui il Mondo viene invitato a cambiare e a ritrovare le sue migliori qualità. Papa Francesco ci esorta a sentire e vivere l’Anno Santo all’insegna della Speranza, la Speranza di Cristo che nutre l’Umanità di Pace, di Giustizia, di Salvaguardia del Creato.
Pensa un po’ Silvia, sin dal lontano 1300 dopo Cristo, periodicamente nella storia della Chiesa avviene questo straordinario evento, che porta milioni di fedeli dai cinque continenti a Roma, per quelli che possono, oppure nelle Chiese dei loro territori e nei posti più pervasi dalla sofferenza, come le carceri, gli ospedali, i quartieri più poveri. Li porta, in un certo senso, ad attraversare la Porta Santa della propria coscienza per comprendere i peccati commessi e a convertire l’esistenza quotidiana per ottenere le vere indulgenze, più di recente ben diverse da quelle che nella storia hanno avuto anche una gestione alquanto discutibile.
Certo, cara Silvia, è un rito anche molto religioso. È un rito che magari ha un aspetto che può apparire caduco, che magari oggi nella società della spettacolarizzazione fa diventare il fedele una sorta di turista, piuttosto che una donna, un uomo, una giovane, un giovane che vuole donare il suo cuore al prossimo, un cuore alimentato di fede e che sia capace di orientare verso i migliori valori di cui l’Umanità ha necessariamente bisogno, soprattutto in questa fase storica così travagliata, così sporcata dalle guerre e dalle violenze: dalla guerra nella martoriata Ucraina a quella nella striscia di Gaza, senza dimenticare gli altri 51 conflitti che dilaniano oggi il mondo, sino alla violenza esercitata dalle mafie e a quella che si scatena nei confronti delle donne e dei bambini, quella cinicamente usata con lo sfruttamento del lavoro e verso gli immigrati umiliati e offesi nella propria dignità, anche quando decidono di mettersi in viaggio, affrontando costi onerosissimi e rischi spesso mortali, per ottenere le cose più normali che un essere umano possa desiderare, come il lavoro, la dignità, i diritti, la democrazia.
Siamo alla seconda uscita pubblica Salvuccio Riina, il figlio del boss. È stato un errore pensare che la prima uscita, pubblicato sui social nell’agosto scorso, fosse una boutade da non prendere sul serio. Per evitare dubbi, questa volta Salvuccio Riina si è riproposto in modo ancora più diretto, facendo riferimento esplicito e con entusiasmo al papà boss Insomma, …
I risultati elettorali delle elezioni americane hanno scosso il già movimentato contesto politico mondiale. La vittoria di Trump alimenterà il sovranismo e il populismo di destra di qualunque Paese, soprattutto democratico. Per la sinistra, in tutte le sue sfumature e accentuazioni, la sconfitta apre ancora una volta un’occasione preziosa per ripensare e riprogettare il suo cammino in termini …