L’ELEZIONE DI MATTARELLA È UN OTTIMO RISULTATO, ADESSO LA POLITICA CURI LA SUA GRAVE CRISI

L’ELEZIONE DI MATTARELLA È UN OTTIMO RISULTATO, ADESSO LA POLITICA CURI LA SUA GRAVE CRISI

Il presidente Sergio mattarella – Fonte Quirinale

Scampato pericolo! La scelta di votare Mattarella è un’ottima soluzione, in sintonia con la volontà degli italiani e il bene del Paese. Semmai bisognava orientarsi in tale direzione sin dall’inizio, senza aspettarsi dalla politica una capacità che purtroppo in questo momento storico non ha.

Adesso siamo in buone mani, sia sul piano costituzionale sia per l’ancoraggio al cammino europeo. Naturalmente, non bisogna perder tempo, occorre mettersi di buona lena a curare la politica: va ripensata e riprogettata radicalmente, per restituirle valore ideale, capacità decisionale, spessore programmatico di governo, rigore nella selezione della classe dirigente e radicamento territoriale.

Alla fine, chi tra i leaders ha mantenuto i nervi saldi e la stragrande maggioranza dei grandi elettori hanno saputo orientare una decisione che lascia ben sperare. Questo è un segnale positivo che va valorizzato, su cui costruire le riforme più moderne e avanzate possibili.

Di seguito trovate una breve sintesi e gli audio del ciclo di interviste realizzate da RVS Radio con cui,  giorno per giorno, ho seguito e commentato questo storico appuntamento nella rubrica “Presidenti della Repubblica: ieri, oggi e domani” .


PRIMA PUNTATA – 18 gennaio 2022

Ho fatto riferimento alla necessità di non personalizzare la scelta del candidato, raccontando del passo indietro di De Gasperi sulla sua indicazione. Ho poi ricordato un aneddoto sulle trattative prima dell’elezione di Ciampi, a cui ho partecipato, e infine sono tornato sulla mancata valorizzazione dell’esempio di David Sassoli mentre era in vita.


SECONDA PUNTATA – 19 gennaio 2022

Ho ripreso i sentimenti di solennità e responsabilità che ho provato da parlamentare nel depositare la scheda nell’urna. Ho ricordato della percentuale di voti record ottenuta da Pertini e ho espresso una mia valutazione sull’eventualità di un’elezione diretta del Capo dello Stato. Infine, ho raccontato un significativo aneddoto sul primo Presidente, Enrico De Nicola.


TERZA PUNTATA – 20 gennaio 2022

Prendendo spunto dall’art. 84 della Costituzione, abbiamo parlato dei requisiti richiesti per essere eletti Presidente della Repubblica. Ho poi tratteggiato la figura del Presidente Luigi Einaudi e ricordato una indimenticabile conversazione che ho avuto con Nilde Iotti, nell’anno in cui fu eletto Presidente Ciampi.


QUARTA PUNTATA – 21 gennaio 2022

ci siamo concentrati sulla rieleggibilità del Presidente della Repubblica, a partire dalla scelta di Mattarella: le radici culturali e costituzionali di tale scelta, condivise con Leopoldo Elia, e la comparazione con quanto previsto in altri Paesi. Non sono mancati i riferimenti ai miei incontri personali con lo stesso Mattarella dai tempi dell’università sino al recente incontro di Padova sul volontariato. Un passo indietro nella storia lo abbiamo fatto ricordando l’elezione di Gronchi, con aneddoti e curiosità. Nel corso dell’intervista i riferimenti all’oggi non sono mancati.


QUINTA PUNTATA – 24 gennaio 2022

abbiamo analizzato la parola chiave di questa prima giornata di elezioni. Quella che ho proposto è “stallo”, un termine che spiega bene la situazione di mancato accordo che sta caratterizzando l’avvio delle votazioni per il Presidente della Repubblica. Ci siamo poi soffermati sui nomi dei candidati attuali e in particolare sulla proposta di eleggere Draghi. Ho risposto anche alla domanda sulla mia prima volta, quando al primo scrutinio fu eletto Ciampi.


SESTA PUNTATA – 25 gennaio 2022

il tema naturalmente è stato quello del confronto che si è aperto tra i leader del centrodestra e quelli del centrosinistra, attraverso le parole chiave di “stallo” e “dialogo”: abbiamo affrontato i motivi di tale stallo e le potenzialità del dialogo. Ho raccontato la mia esperienza in altre elezioni in cui non si è trovata subito un’intesa sul nome del Presidente. Si è parlato anche dell’intreccio tra la scelta del Presidente della Repubblica e quella del Presidente del Consiglio, nell’ipotesi soprattutto che al Quirinale vada Draghi. Ho proposto infine un ricordo di un mio dialogo con Franco Marini sulle difficoltà negli scrutini che anticiparono la rielezione di Napolitano.


SETTIMA PUNTATA – 26 gennaio 2022

abbiamo esaminato tre “pietre d’inciampo” sulla via per il Quirinale: 1) l’appartenenza al proprio schieramento politico, che impedisce di trovare una sintesi condivisa; 2) la compresenza nel gioco politico sia dell’Io ossessionato dalla necessità di imporre la propria decisione sia della figura di Iago, il personaggio della tragedia shakespeariana di Otello, che trama nell’ombra; 3) il ruolo dei franchi tiratori, di cui sono stati vittime diversi leader, tra cui, nel 2013, lo stesso Romano Prodi.


OTTAVA PUNTATA – 27 gennaio 2022

la parola chiave è stata “Kairos”: espressione del greco antico che, tradotta in quirinalese, significa che è giunto il “momento della scelta”. Naturalmente, abbiamo analizzato sia le difficoltà di giungere a tale meta sia le tre possibili piste: 1) l’ipotesi clamorosa, il ritorno di Mattarella; 2) il rilancio dell’ipotesi più travagliata, la scelta di Draghi; 3) l’ipotesi degli outsiders: Casini, Amato, Belloni, Cassese. Infine, abbiamo discusso del fatto che i grandi elettori scalpitano e i leaders rischiano e del ruolo che potrebbero svolgere i Presidenti delle Regioni, come avvenne in occasione dell’impasse che portò alla rielezione di Napolitano.


NONA PUNTATA – 28 gennaio 2022

la parola chiave è stata “la leggerezza insostenibile dell’essere Partito”. Sta nella crisi dei Partiti l’origine della difficoltà attuale. L’altro limite è nel provare a forzare il voto, senza tener conto che nessuno dei due poli ha la maggioranza per imporsi. A questo va sommato il limite dell’attuale kingmaker e alle divisioni sia interne alle coalizioni che agli stessi partiti. Bisogna anche tener presente che non ci troviamo di fronte a una scelta provinciale, chiusa nell’“Italietta”, ma siamo in un contesto globale, per cui il Presidente della Repubblica è parte integrante delle delicate e complesse dinamiche geopolitiche. Ho indicato una mia preferenza per un Presidente che abbia un approccio “classico” alla guida delle istituzioni, come lo è stato Mattarella, sulla cui conferma, dalla base dei grandi elettori, arriva un segnale forte e chiaro.


DECIMA PUNTATA – 31 gennaio 2022

si concludono i dialoghi sulla elezione del Presidente della Repubblica. È stata una traversata in un mare tempestoso. Alla fine si è giunti in un porto sicuro con la rielezione del Presidente Mattarella. Da questo porto adesso deve mettersi in viaggio la politica, per curare la sua radicale crisi. Bisogna fare tesoro della stabilità raggiunta dal nostro Paese e della credibilità mantenuta a livello europeo e internazionale per riprendere finalmente respiro ideale, capacità di governo, dimensione progettuale, selezione della classe dirigente, radicamento territoriale e per apportare quelle riforme alla legge elettorale e ai regolamenti parlamentari, al fine di superare i limiti che sono ancora una volta emersi durante le varie tappe dell’elezione del Presidente.