LUNEDI 27 OTTOBRE
Nella diretta RVS di oggi, Giuseppe Lumia, intervistato da Claudio Coppini e Roberto Vacca, commenta i principali fatti del giorno.
I temi affrontati nella puntata odierna:
La manovra rivela una politica incapace di governare i cambiamenti, tra extraprofitti bancari e misure che non raggiungono i redditi bassi, mentre sul piano internazionale l’accordo USA-Cina e la minaccia russa evidenziano una globalizzazione senza arbitri — e la speranza resta nella spinta dal basso e nel dialogo civico.
Manovra economica:
Una manovra che mette in evidenza una politica che non riesce più a guidare i cambiamenti della società. Si limita a registrarli, restando alla superficie, senza affrontare le cause profonde delle crisi. Di fronte al potere enorme delle banche — con utili che superano i 100 miliardi — la politica annaspa, rinunciando a regolare un mercato che continua a muoversi senza equilibrio. Le disuguaglianze aumentano: secondo gli studi più recenti, la manovra incide appena di pochi euro sui redditi fino a 30mila euro, mentre i benefici maggiori vanno a chi guadagna di più. Il 70% delle dichiarazioni dei redditi si ferma sotto i 28mila euro l’anno, ma per questa maggioranza non ci sono vantaggi reali.
Geopolitica:
Sul piano internazionale, l’accordo tra Stati Uniti e Cina sui dazi segna un passaggio emblematico: Trump, in un certo senso, “va a Canossa”, accettando condizioni che riflettono una globalizzazione non governata e ormai polarizzata tra Washington e Pechino. La Russia continua sulla strada della forza militare, mentre l’Europa resta ai margini, incapace di proporsi come soggetto politico autonomo. L’appello di Mario Draghi a costruire un’Europa federale è l’unica via di salvezza.
Dialogo e società civile, l’appello di Mattarella:
Gli auspici istituzionali sono importanti, ma devono tradursi in iniziative reali che nascano dal basso. Solo movimenti non violenti e un’opinione pubblica consapevole possono indicare una strada diversa. La storia insegna che, di fronte alla spinta dal basso, anche le classi dirigenti finiscono per cambiare.
LUNEDI 20 OTTOBRE
Nella diretta RVS di oggi, Giuseppe Lumia, intervistato da Claudio Coppini e Roberto Vacca, commenta i principali fatti del giorno.
I temi affrontati nella puntata odierna:
In un mondo globalizzato che mette in fila merci e capitali, manca ancora chi sappia mettere in fila la pace. Dalla tregua appesa a Gaza alle ambizioni espansionistiche in Ucraina, dalla deludente manovra economica italiana agli extraprofitti bancari, emerge un tema unico: gli accordi esistenti non reggono quando mancano visione, istituzioni neutrali e scelte strutturali.
Gaza: una tregua appesa a un filo
La tregua appare fragile e facilmente compromettibile. L’accordo è già stato strumentalizzato da più parti e il nodo politico resta irrisolto: manca una governance internazionale credibile che garantisca cessate il fuoco, corridoi umanitari e un percorso politico stabile capace di condurre alla soluzione dei “Due popoli, due Stati”.
Ucraina: assenza di terzietà
L’azione violenta e prepotente della Russia ha aperto un conflitto dove manca un attore terzo neutrale capace di mediare.
Mentre Trump spinge perché l’Ucraina ceda alle pretese di Putin, la comunità internazionale resta priva di un ruolo forte e condiviso. Gli accordi finora raggiunti appaiono deboli, privi di spessore e di tenuta internazionale.
Italia, manovra economica: misure spot, poca struttura
Amaramente si constata che, come al solito, vige l’approccio del “un po’ a tutti, niente a nessuno”. I problemi strutturali del Paese restano irrisolti: redditi tra i più bassi d’Europa, ceto medio impoverito, welfare fragile e nessuna strategia per rilanciare le aree interne.
Banche e extraprofitti
Utili record e 30 miliardi di euro di extraprofitti: uno scandalo che lascia ai cittadini solo briciole. Nulla arriva davvero a famiglie e imprese, mentre il sistema continua ad arricchirsi senza redistribuzione.
Riarmo e l’alternativa europea
La via del riarmo è una deriva pericolosa: rischia di distruggere le risorse e la coesione dei 27 Paesi europei.
L’unica alternativa è un’Europa federale, con una vera difesa comune e una politica autonoma dagli Stati Uniti. Mancano istituzioni e politiche di lungo periodo: sul piano internazionale (per la pace) e su quello domestico (economia, welfare, banche) prevalgono soluzioni di corto respiro. Le opinioni pubbliche non violente e una nuova progettualità europea sono le leve indispensabili per invertire la rotta.
LUNEDI 13 OTTOBRE
Nella diretta RVS di oggi, Giuseppe Lumia, intervistato da Claudio Coppini e Roberto Vacca, commenta i principali fatti del giorno.
Tra i temi affrontati nella puntata odierna: Israele, il giorno della liberazione degli ostaggi; Marcia della Pace Perugia-Assisi; Ucraina, la guerra continua ai confini dell’Unione Europea; Palermo, ventunenne ucciso mentre tentava di sedare una rissa.
LUNEDI 6 OTTOBRE
Nella diretta RVS di oggi, Giuseppe Lumia, intervistato da Roberto Vacca, commenta i principali fatti del giorno.
Tra i temi affrontati nella puntata odierna:
– Gaza, Trump e Netanyahu: un fragile sentiero verso la pace
L’accordo su Gaza apre uno spiraglio, ma il cammino resta fragile e pieno di ostacoli. Hamas e Netanyahu sono ormai un’equazione da bloccare: entrambi, con astuzie e provocazioni, cercano di alzare l’asticella e sabotare la trattativa. La comunità internazionale deve agire su tre livelli:
1. Cessate il fuoco reale, con corridoi umanitari, recupero dei morti e liberazione degli ostaggi;
2. Stabilità presente e futura dei territori;
3. Soluzione politica fondata su “due popoli, due Stati”.
Ma il “Dio denaro” e il “Dio potere” incombono: interessi sporchi calano come avvoltoi sulla pace. La governance deve tornare davvero all’ONU e alla comunità internazionale. L’opinione pubblica è la risorsa decisiva quando le classi dirigenti diventano miopi: anche Trump, sotto pressione, è costretto a tenere conto del dissenso e della piazza.
– Le piazze italiane per Gaza e la Flottilla
Fiumi di persone hanno riempito le piazze italiane per chiedere la pace e sostenere la Flottilla. Un movimento straordinario, non violento, che supera l’inerzia dei governi e dà voce alla speranza. I violenti, pochi e isolati, cercano di bloccare il cambiamento: ma non bisogna cadere nella trappola delle strumentalizzazioni di chi usa quei gesti per screditare l’intero movimento.
La questione di fondo resta la pace e la giustizia. In un tempo di apatia e narcosi collettiva, la mobilitazione delle coscienze mostra che il cuore può tornare a battere. Una grande lezione per la politica e per le classi dirigenti di tutta l’Europa.