RELAZIONESIMO E FRATERNARIATO. IL PERCORSO DEI NUOVI LEGAMI UMANI E DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE SOCIALMENTE E AMBIENTALMENTE

RELAZIONESIMO E FRATERNARIATO. IL PERCORSO DEI NUOVI LEGAMI UMANI E DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE SOCIALMENTE E AMBIENTALMENTE

Ci siamo. Attenzione, qualcosa di molto interessante è emerso nelle tre meravigliose giornate del Festival delle Relazioni di Vicenza.

RELAZIONESIMO E FRATERNARIATO. Due parole suggestive e bellissime che dicono tantissimo. Sono le parole chiave su cui ripensare e riprogettare il cammino dell’umanità e il suo approccio alle drammatiche questioni ambientali e sociali.

Il Relazionésimo è l’evoluzione dell’umanesimo. Il Fraternariato ci consente di arricchire la cultura moderna della Rivoluzione Francese con quel pilastro che era stato del tutto trascurato. Entrambi e insieme ci consentono di avere due valori regolativi per dare all’attuale e ingiusta globalizzazione un orizzonte finalmente più ricco di prospettive per la Pace, per i Diritti Umani e Ambientali.

Per capire meglio, bisogna avere come sottofondo conoscitivo le due encicliche di Papa Francesco: “Laudato si’” e “Fratelli tutti”.

Per capire ancora meglio, bisogna guardare in faccia la realtà, cioè i rischi mortali a cui va incontro la Terra, soprattutto per gli esseri umani e per il suo ambiente naturale. Rischi, badiamo bene, molto seri e già ben spiegati dalle ricerche sviluppate e documentate dei migliori scienziati a livello internazionale.

Pensate un po’: due imprenditrici, Ketty Panni e Ombretta Zulian, hanno investito con coraggio e fantasia su un radicale cambiamento dell’essere e del pensare i rapporti tra gli esseri umani e con l’ambiente.

Ketty e Ombretta hanno investito sul RELAZIONESIMO e sul FRATERNARIATO, due neologismi creati per rispondere concretamente alla domanda che sgorga dappertutto di sviluppo sostenibile socialmente e ambientalmente.

Nello spazio vitale della Fiera di Vicenza, è andata plasticamente in scena la rappresentazione di una vera e propria “visione” e una sistemica “progettualità”, di cui ognuno di noi ha estremo bisogno, come anche il mondo più duro e freddo dell’economia e il mondo più ricco dei valori sociali del Volontariato.

In un’area di centinaia di metri quadri, c’è tutto: cultura, arte, musica, luci, immagini, voci, idee, esperienze e incontri, cose meravigliose da vedere con occhi desiderosi, da sentire con cuore aperto e pensare con mente sgombra da pregiudizi.

C’è addirittura un percorso lungo più di cento metri, intitolato “Dall’Eden al deserto”, nel quale si è avvolti da stimoli sensoriali ed emozionali, che aiutano a comprendere i disastri ambientali che stiamo già compiendo e i percorsi di rigenerazione che dobbiamo tutti insieme sostenere. Alla fine, si ascolta un monologo profondo e struggente di Beppe Fiorello, nella cornice suggestiva del teatro di Vicenza, sul senso della felicità a cui dobbiamo aspirare.

Non potevano mancare i valori e gli impegni del Volontariato organizzato. Ho partecipato, infatti, ad un’iniziativa promossa da altre due straordinarie donne, Maria Grazia Bettale e Maria Rita Dal Molin, che – insieme a Emanuele Alecci– hanno chiamato ad una sorta di autoconvocazione quella realtà solidale che è già proiettata nel vivo del relazionesimo e del fraternariato.

L’autorevole economista Stefano Zamagni è stato chiaro (qui i passaggi salienti del suo intervento): dopo i danni micidiali causati dal neoliberismo, la Globalizzazione richiede una nuova governance.

Nel mio dialogo con i rappresentanti del Volontariato, ho sottolineato la necessità di passare dall’ “IO” autoreferenziale, solo comunicativo e narcisista, a quel “NOI” aperto, solidale, plurale e progettuale, capace di affrontare sfide tremende ma anche straordinarie: prime su tutte, la rigenerazione urbana e la promozione degli Stati Uniti d’Europa.

Di seguito potete scaricare e leggere il mio intervento per la Fondazione Mediterraneo

Anche il ricercatore Renato Frisanco ha rilanciato l’appello che abbiamo promosso come Associazione “Luciano Tavazza” al Presidente della Repubblica, per liberare le Organizzazioni di Volontariato da quei vincoli burocratici contenuti nella recente riforma del Terzo Settore e per garantire a questo mondo la sua autonomia e identità, che non può essere confusa o annacquata.

  • Clicca QUI per leggere e sottoscrivere l’appello al Presidente Mattarella
  • Volete capire meglio cosa si è fatto? Guardate il programma sul sito RELAZIONESIMO2030

Ma vi assicuro, ne risentirete parlare!