A ROMA ALLA MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETÀ ALLA CGIL. LA DEVASTAZIONE DELLA SEDE NAZIONALE NON VA SOTTOVALUTATA.

A ROMA ALLA MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETÀ ALLA CGIL. LA DEVASTAZIONE DELLA SEDE NAZIONALE NON VA SOTTOVALUTATA.

Oggi è la giornata mondiale della salute mentale. Oggi si svolge la sessantesima marcia della pace Perugia-Assisi. Ma non ho resistito. Non potevo mancare. Ho cambiato così tutti i miei programmi e sono andato anch’io alla Sede della Cgil a Roma, come tantissimi hanno fatto un po’ in tutta Italia davanti alle Camere del Lavoro.

Eh no! Si può dissentire, altroché, si può manifestare duramente, criticare anche aspramente in piena libertà, ma la violenza no. Sì, l’aggressione alla Sede Nazionale della Cgil è stato un atto violento senza precedenti che non può passare in cavalleria ed essere annegato in una indifferente equidistanza.

Ha ragione Landini nel denunciare che è stata una sfrontata azione fascista organizzata e violenta, una ferita alla democrazia e un attentato alla Costituzione. L’occasione per reagire in modo pacifico e riflessivo è quella dell’appuntamento unitario, non solo sindacale ma di tutte le realtà che si riconoscono nella democrazia, per il prossimo 16 ottobre, alla manifestazione che si terrà a Roma.

È bene infatti non sottovalutare: è stata violata una sede sacra della democrazia qual è la sede di un movimento dei lavoratori così radicato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, nel cammino della emancipazione dei lavoratori da condizioni di brutale negazione dei diritti elementari.

Le sedi della vita democratica di un Paese, come ad esempio le sedi istituzionali, quelle dei Partiti e anche le Chiese, non possono essere oggetto di azioni violente.

Bisogna sempre ricordare, a maggior ragione in questo caso, che il fascismo ha cancellato le principali libertà, ha ucciso chi la pensava diversamente, ha emanato le leggi razziali, ha portato l’Italia al disastro con la guerra… Adesso vige la Costituzione democratica, che vieta espressamente formazioni di questa natura. Indietro non si torna.

La Pandemia va sconfitta con la prevenzione, i vaccini e le cure appropriate e, con essa, bisogna superare pregiudizi e steccati di qualunque tipo attraverso il dialogo serrato con chi la pensa diversamente e la mano ferma con chi ricorre alla violenza.

Dobbiamo guardare avanti e cambiare radicalmente lo sviluppo attuale per renderlo sostenibile socialmente e ambientalmente.

Abbiamo un’occasione storica per rilanciare il Paese, costruire una vera unità europea e promuovere la fraternità nella vita dell’umanità. È pertanto il momento dell’unità e della progettualità.