LUNEDI 10 NOVEMBRE
Nella diretta RVS di oggi, Giuseppe Lumia, intervistato da Claudio Coppini e Roberto Vacca, commenta i principali fatti del giorno.
I temi affrontati nella puntata odierna:
MAFIA E CORRUZIONE
Il “cuffarismo” è tornato: il modello aggressivo e prepotente che corrompe la democrazia.
Il sondaggio Demos–Libera fotografa un’Italia preoccupata dal potere delle mafie, percepite non solo come organizzazioni criminali, ma come strutture di potere parallelo, radicate nei circuiti economici, politici e sociali.
Oggi, il “modello Cuffaro” torna a riaffacciarsi come simbolo di una degenerazione più ampia della democrazia. Un modello aggressivo, prepotente e rovinoso che dilapida ciò che è bene comune, mortifica il merito e riduce l’autonomia e la libertà dei cittadini.
Il “cuffarismo” diventa il paradigma di una politica che si piega al clientelismo e alla corruzione, un modo di fare che si diffonde “a tutte le latitudini” e che contagia il modo stesso di pensare e vivere la democrazia. Le nomine senza merito, gli appalti opachi, la commistione tra potere e affari sono la linfa di una corruzione che nutre la mafia e di una mafia che alimenta la corruzione. È il culto di due divinità tossiche: dio Denaro e dio Potere. Per invertire la rotta serve una nuova classe dirigente capace di coniugare legalità e sviluppo.
DIPENDENZE E FRAGILITA’ SOCIALE
La VII Conferenza Nazionale sulle Dipendenze ha offerto un quadro utile, ma ancora frammentato e autoreferenziale. Il fenomeno è grave, diffuso in tutti i territori e trasversale alle classi sociali.
Come spesso accade con ogni governo – ma l’esecutivo attuale ne ha fatto una vera strategia politica – prevale l’autocelebrazione e la dichiarazione d’intenti, mentre mancano strategie operative. Eppure, un elemento positivo emerge: il ritorno della parola “integrazione”, concetto caro e centrale nell’approccio che ha contraddistinto la stessa legge Lumia. Dopo anni di scontro ideologico, torna l’idea che tutti gli attori debbano lavorare insieme. Serve una rete integrata di prevenzione e cura, capace di superare le divisioni e le “asce di guerra” che hanno segnato la storia della lotta alle dipendenze. La prevenzione deve diventare politica sociale, una strategia di democrazia attiva che rafforzi le comunità, valorizzi le scuole e le reti educative.
MANOVRA ECONOMICA E VISIONE POLITCA DEL PAESE
La manovra in discussione conferma una politica senza visione strategica, incapace di governare i cambiamenti sociali ed economici. Si continuano a privilegiare misure di breve periodo e interventi di facciata, a scapito del ceto medio e dei redditi più bassi.
I condoni fiscali diventano la norma, una sorta di “patrimoniale alla rovescia” che premia chi evade e penalizza chi contribuisce. Così si alimentano le disuguaglianze e si svuota il senso di giustizia sociale. La legalità economica resta ai margini, mentre la politica rinuncia al proprio ruolo di guida e si limita a registrare i cambiamenti anziché orientarli con politiche moderne di sostegno al reddito e contrasto alle diseguaglianze.
LUNEDI 3 NOVEMBRE
Nella diretta RVS di oggi, Giuseppe Lumia, intervistato da Claudio Coppini e Roberto Vacca, commenta i principali fatti del giorno.
I temi affrontati nella puntata odierna:
Dalla crisi venezuelana al dibattito sulla manovra economica, fino al tema delle violenze giovanili: un quadro in cui la politica internazionale e quella nazionale sembrano reagire più che guidare, tra vecchie emergenze e nuove distrazioni.
Venezuela: tra crisi e strumentalizzazioni
Alla vigilia di nuove tensioni, l’attacco annunciato da Trump viene giustificato come operazione anti-narcotraffico, ma rischia di diventare un pretesto politico. Il Venezuela è soprattutto un Paese di transito, come l’Italia, mentre la produzione di droga resta concentrata in Colombia, Bolivia, Messico e, in parte, negli Stati Uniti dove operano i laboratori chimici che trasformano la pianta in droga. Serve affrontare il problema con serietà, senza cedere alle strumentalizzazioni ed alle “tecniche di distrazione”. Il regime autoritario di Maduro va condannato, ma la lotta alla droga non può essere un alibi per un atto di guerra e repressione della politica interna;
Il dibattito sulla legalizzazione. La discussione va liberata dai tabù: si può parlare di liberalizzare per combattere il narcotraffico, non per negare i danni delle droghe.
Manovra economica: un Paese fermo
La manovra conferma un’Italia con stipendi tra i più bassi d’Europa, pensioni lontane, sanità sottofinanziata e banche con utili record. Dominano lo spread e gli annunci, non le scelte strutturali. Cresce la spesa militare: con un indice 5, si parla ormai di una ‘finanziaria di guerra’.
Nigeria e religione
La questione delle persecuzioni contro i cristiani rischia di essere strumentalizzata politicamente. Il problema è più ampio: pluralismo religioso e terrorismo internazionale colpiscono molti Paesi, spesso sostenuti da potenze straniere. Serve un organismo internazionale credibile, capace di agire con imparzialità.
Violenza e giovani
La crescita della violenza giovanile è un segnale d’allarme. Le competenze per affrontarla esistono, ma mancano testa e cuore per farlo: una sfida culturale, non solo di sicurezza.