COSA NOSTRA TRA LA SICILIA E GLI STATI UNITI. IL LEGAME CONTINUA

COSA NOSTRA TRA LA SICILIA E GLI STATI UNITI. IL LEGAME CONTINUA

Un altro colpo alla mafia. Stavolta si è agito contro i boss dei due mondi: Sicilia e America.

Due mondi mai separati e collegati da un lungo ponte trafficato.

Boss strutturati a New York, nella longeva famiglia dei Genovesi. Una famiglia mafiosa che ha subìto continue condanne con numerosi ergastoli e cospicui sequestri di beni.

Stessa sorte per i boss siciliani della famiglia del mandamento di Partinico, Borgetto e Torretta. Sempre a far da spola con gli Stati Uniti, soprattutto per traffici di droga e per affari e il riciclaggio.

Boss con alle spalle diverse condanne. Pronti, appena usciti, a riprendere la propria attività come se niente fosse.

È un momento storico in cui rischiamo di abbassare la guardia. Si pensa che con la morte dei più importanti boss, per ultimo Matteo Messina Denaro, la mafia sia stata sconfitta. Tutt’altro. Nonostante gli straordinari risultati raggiunti bisogna comprendere che l’organizzazione mafiosa è una delle poche organizzazioni in grado di sopravvivere alla fine dei propri leader.

Possiamo battere la mafia? Altroché! È necessario utilizzare una strategia integrata costante – repressiva e preventiva, sociale e culturale, economica e politica, locale e globale – in grado di colpirla alla radice del suo radicamento e delle sue collusioni.

Nell’articolo che segue, pubblicato su OMCOM, vi propongo una riflessione per riprendere il filo sui rapporti di Cosa nostra in Sicilia e negli Stati Uniti ed evidenziare alcuni punti da cui non possiamo prescindere per passare dall’Antimafia del “giorno dopo” a quella del “giorno prima”.